voglio un'eguaglianza reale
"Sono antifemminista perché credo che il femminismo sia un ipocrita movimento di odio che non riconosce i problemi degli uomini. Voglio una eguaglianza reale, non queste stronzate di privilegi" cit. https://www.facebook.com/donnecontrofemminismo/?fref=nf
Ciao, oggi tocco un tema molto caldo, quello della
relazione di genere e della relazione di coppia.
Se vogliamo stare su un'onda di empatia,
pace e nonviolenza, se in altre parole vogliamo
vivere e coltivare l'Amore vero, con la A maiuscola,
penso sia fondamentale accorgerci delle "etichette" che usiamo e
uscire da queste generalizzazioni e categorie.
Uscire da una certa idea di "uomini" e di "donne" che
inevitabilmente finiscono per essere le une contro gli altri in
un gioco che probabilmente non vogliamo e in cui
ci ritroviamo a guerreggiare e a morire:
femministe VS maschilisti
solo le donne possono salvare il mondo VS le donne non contano un xxxxx
violenza sulle donne = femminicidio
padri senza tutele finiscono per la strada o si suicidano.
Mi pare di essere molto sensibile alle sofferenze delle donne, e
al contempo di essere molto sensibile alle sofferenze degli uomini.
Nel mio lavoro come mediatore e facilitatore del dialogo,
ascolto una parte e l'altra con uguale empatia e rispetto,
mi piace questa frase:
è la relazione che ci libera, non l'imposizione di sé su tutto e tutti.
Quando aiuto le persone a esprimere sé stesse e al contempo a
vedere con uguale rispetto anche l'altro,
si apre una nuova possibilità di incontro.
Se siamo disposti a fare il primo passo della Comunicazione Empatica =
1) Osservare senza Valutare/Giudicare, in altre parole
"stop alle etichette e agli schieramenti di genere",
penso sia possibile vedere le difficoltà di ognuno,
sederci in cerchio (anche virtuale=social) e
chiacchierare costruttivamente per trovare
soluzioni che ci facciano stare meglio come persone, come
donne e uomini, come innamorati, fidanzati, compagni di vita.
Buona giornata! Davide
relazione di genere e della relazione di coppia.
Se vogliamo stare su un'onda di empatia,
pace e nonviolenza, se in altre parole vogliamo
vivere e coltivare l'Amore vero, con la A maiuscola,
penso sia fondamentale accorgerci delle "etichette" che usiamo e
uscire da queste generalizzazioni e categorie.
Uscire da una certa idea di "uomini" e di "donne" che
inevitabilmente finiscono per essere le une contro gli altri in
un gioco che probabilmente non vogliamo e in cui
ci ritroviamo a guerreggiare e a morire:
femministe VS maschilisti
solo le donne possono salvare il mondo VS le donne non contano un xxxxx
violenza sulle donne = femminicidio
padri senza tutele finiscono per la strada o si suicidano.
Mi pare di essere molto sensibile alle sofferenze delle donne, e
al contempo di essere molto sensibile alle sofferenze degli uomini.
Nel mio lavoro come mediatore e facilitatore del dialogo,
ascolto una parte e l'altra con uguale empatia e rispetto,
mi piace questa frase:
è la relazione che ci libera, non l'imposizione di sé su tutto e tutti.
Quando aiuto le persone a esprimere sé stesse e al contempo a
vedere con uguale rispetto anche l'altro,
si apre una nuova possibilità di incontro.
Se siamo disposti a fare il primo passo della Comunicazione Empatica =
1) Osservare senza Valutare/Giudicare, in altre parole
"stop alle etichette e agli schieramenti di genere",
penso sia possibile vedere le difficoltà di ognuno,
sederci in cerchio (anche virtuale=social) e
chiacchierare costruttivamente per trovare
soluzioni che ci facciano stare meglio come persone, come
donne e uomini, come innamorati, fidanzati, compagni di vita.
Buona giornata! Davide
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